L’Österreichisches Filmmuseum inaugura il nuovo anno con la sua tradizione retrospettiva, che in quest’occasione è dedicata a Liliana Cavani (*1933) e Marco Bellocchio (*1939). Dopo i film di Pasolini, Bolognini e Lizzani proposti nel 2023, Bellocchio e Cavani rappresentano le generazioni successive di cineasti emiliano-romagnoli che hanno raggiunto la fama mondiale negli anni ’60 e ’70 intraprendendo un percorso eccentrico tra cinema d’autore e cinema popolare. “Eravamo interessati a un nuovo cinema che affrontasse i problemi del nostro tempo. Ci interessava la psicologia della politica”, ha riassunto in seguito Liliana Cavani. Il suo famoso film scandalo The Night Porter / Il portiere di notte (1974), girato a Vienna, con la sua storia d’amore sadomasochista sullo sfondo dell’Olocausto tra Dirk Bogarde e Charlotte Rampling, può essere visto come il culmine di questa definizione.
Ma le connessioni sono più profonde e complete: si tratta di un cinema dell’incertezza che lavora su più livelli, non solo psicologico e politico, ma anche materialistico e spirituale, consapevolmente mitologico e spesso satirico. Bellocchio si era già imposto come una delle voci di spicco di questo nuovo corso del cinema italiano con il suo esordio nel lungometraggio I pugni in tasca (1965), raccontando con cupo umorismo la storia dello sterminio di una famiglia borghese decadente da parte del figlio, girando nella casa di campagna della sua stessa famiglia. Cavani e Bellocchio sono rimasti legati non solo nella loro folgorante ambivalenza, ma anche nella diversità dei loro approcci.
CLICCA QUI PER TUTTI I DETTAGLI