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Conferenza: Noi e l’italiano. Autobiografia linguistica di due sceneggiatori

In conversazione con Giordano Meacci e Francesca Serafini
Trovare la lingua giusta per un personaggio significa, prima di ogni altra cosa, conoscere tutto di quel personaggio: grado d’istruzione, ceto sociale, provenienza geografica. In base a questi dati, uno sceneggiatore accorto si documenta in modo da cucirgli addosso la lingua più adatta per farlo esprimere, perché la verosimiglianza è il primo obiettivo. Non l’unico, perché, come ricordava sempre Claudio Caligari, “il cinema è finzione”. Il che significa che anche la lingua deve essere lavorata in modo che, pur suonando verosimile, appunto, riesca poi a rispondere alle istanze creative e poetiche del progetto in cui è inserita. Nel corso dell’incontro si esemplificherà questo metodo e il senso di questa ricerca nel romanesco di Non essere cattivo: l’unica lingua possibile – il dialetto – nel degrado della borgata.

LUOGO: Institut für Romanistik, Sensengasse 2, Campus Hof 8, Saal ROM 14 1. Stock
Info: www.romanistik.univie.ac.at

In cooperazione con: Universität Wien

  • Organizzato da: Universität Wien
  • In collaborazione con: Italienisches Kulturinstitut