Secondo Pieter Judson, docente presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze e autore di L’Impero asburgico. Una nuova storia, pubblicato nel 2016 e tradotto in numerose lingue, “possiamo imparare che è possibile avere uno Stato in cui ci sono undici lingue ufficiali, e che attraverso le leggi, le leggi costituzionali e diversi tipi di pratiche amministrative, non è impossibile per le persone vivere insieme”.
Quale fu in particolare la storia dell’italiano, all’interno dell’impero poliglotta?
Gualtiero Boaglio, in dialogo con Andreas Gottsmann, cercherà di rispondere a questa domanda a partire dal suo ultimo volume L’italiano nell’Impero asburgico. Appunti di storia della lingua all’alba del Novecento.
La monografia ricostruisce la politica linguistica dell’Impero asburgico nei confronti dell’italiano a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Dopo il Congresso di Vienna, l’italiano acquisì un nuovo status: da lingua elitaria della letteratura di corte, si diffuse capillarmente tra le alte cariche amministrative per fungere da mezzo di comunicazione con le province del Trentino, di Trieste e dell’Istria.
Attraverso l’analisi dei sistemi scolastici, delle grammatiche e delle antologie, il cui processo di valutazione spesso scatenava innumerevoli discussioni sulle norme linguistiche, i contenuti dei testi e l’atteggiamento da tenere nei confronti del dialetto, il volume studia i modelli di lingua diffusi nelle province austro-italiane e li rapporta a quelli del Regno d’Italia.
La conversazione avrà luogo in italiano, e sarà seguita da un dibattito con il pubblico in italiano e in tedesco.
È richiesta la prenotazione tramite questo link.
Gualtiero Boaglio si è formato all’Università di Torino, dove ha conseguito la laurea in Lingue e Letterature straniere, e si è specializzato all’Università di Vienna ottenendo il Dottorato di ricerca in Italianistica. Professore associato all’Istituto di Romanistica dell’Università di Vienna, è stato traduttore della Cancelleria federale austriaca, borsista dell’Accademia austriaca delle scienze e interlocutore della Direzione generale della Traduzione della Commissione europea. Si occupa di sociolinguistica storica, con particolare riguardo ai conflitti fra lingue e culture, di multilinguismo e di politica linguistica. Ha diretto il progetto Historical Perspectives on Transnationalism and Intercultural Dialogue in Multilingual Adriatic Littoral. Tra le sue pubblicazioni si ricordano le monografie Italianità. Eine Begriffsgeschichte (2008) e Geschichte der italienischen Literatur in Österreich. Teil 2: Von Campoformido bis Saint Germain. 1797-1918 (2012).
Andreas Gottsmann ha studiato Storia all’Università di Vienna, dove ha conseguito il dottorato di ricerca. Dal 1989 collabora all’edizione dei verbali del Consiglio dei ministri austriaco (1848-1866) e dal 1998 è ricercatore presso l’Accademia austriaca delle scienze. Ha redatto il decimo volume della collana Die Habsburgermonarchie dal titolo Kulturgeschichte (Storia culturale). Nel 2005 ha lavorato a un progetto di ricerca sull’amministrazione austriaca in Veneto del periodo 1859-1866. Nel 2009 si è abilitato in Storia austriaca e nel 2010/2011 è stato visiting professor all’Università di Vienna. Dal 2013 è direttore dell’Istituto Storico Austriaco di Roma. Le sue principali aree di ricerca sono: storia costituzionale e amministrativa austriaca, Stato e Chiesa (1815-1938), questioni linguistiche e di nazionalità, storia degli austro-italiani e relazioni austro-italiane nel XIX e XX secolo.